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PROVINCIA DI VIBO
VALENTIA |
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La Provincia di Vibo Valentia è una
provincia della Calabria di quasi 170
mila abitanti. Affacciata ad ovest sul
Mar Tirreno, confina a nord-est con la
Provincia di Catanzaro, a sud-est con la
Provincia di Reggio Calabria. La
provincia è stata costituita il 6 marzo
del 1992, da una ripartizione del
territorio precedentemente incluso nella
provincia di Catanzaro (da cui ha avuto
origine anche la Provincia di Crotone).
L'ente è divenuto operativo nel 1995,
quando si sono tenute le prime elezioni
per il Consiglio provinciale. Fino ad
allora era stato retto, come previsto
dalla legge, da un commissario.
Storia
In principio fu un centro appartenente
ai Bruzi che la denominarono Veip (che
significa "Golfo"), in seguito, fu
colonia greca con il nome di Hipponion
(trasformazione greca del bruzio "Veip",
cioè "posta sul Golfo"). Nel 192 a.C. i
romani vi insediarono due colonie: una
sul mare chiamata "Vibona", e l'altra in
collina, chiamata Valentia.
Successivamente, in epoca imperiale,
Vibo Valentia fu il nome utilizzato per
indicare le due città. I bizantini
provvidero a fortificarla ma i saraceni,
verso il X secolo, la distrussero;
Federico II di Svevia la ricostruì e ne
cambiò il nome in Monteleone di
Calabria.
Già al tempo dei Greci prima e dei
Romani poi, eletta Municipio, conobbe
una sua centralità strategica e
politica, tanto che ebbe l'onore di
ospitare Giulio Cesare, Ottaviano e
Cicerone, che la ricorda nelle sue
lettere. La costruzione della Via
Popilia interessò la città che divenne
un'importante stazione. La ricchezza di
legname, fornito dall'entroterra,
favorirà il sorgere presso il porto di
industrie navali. Il Porto di Vibona
infatti era il principale scalo di
partenza, sul Tirreno, del legname della
Silva Bruttia per la costruzione delle
navi del potente esercito romano. La
colonia collinare si meritò il nome di
Valentia grazie alle eroiche gesta dei
propri abitanti nella partecipazione
alle Guerre Puniche. Fu una delle prime
sedi episcopali, che Ruggero il Normanno
trasferì nella sua Mileto.
Nell'ottocento i Francesi la elevarono a
capoluogo della Calabria Ultra e da
allora fino a pochi decenni addietro
fiorirono tanti mestieri, il cui ricordo
è nel nome di strade (Via Forgiari, via
Chitarrari, via Argentaria, ecc.) e di
istituzioni come il Real Collegio
Vibonese (l'ancora esistente Convitto
Filangieri e il teatro Comunale,
demolito negli anni 60).
Sotto il Fascismo, per opera di Luigi
Razza, giornalista, politico, deputato
al Parlamento e Ministro dei Lavori
Pubblici, si avviò un grande rilancio
nel campo dei lavori pubblici, tra cui
spicca la costruzione del Palazzo del
Municipio (finito di costruire nel 1935
e che, secondo il progetto iniziale,
avrebbe dovuto accogliere, al termine,
la Prefettura della costituenda
provincia) in stile fascista.
Per iniziativa dello stesso Razza, nel
1927 un regio decreto ispirato dal
governo fascista ribattezzò la città da
Monteleone di Calabria a, secondo la
dizione latina, Vibo Valentia. La spinta
edilizia pubblica nella città ebbe un
deciso arresto quando il ministro Razza
scomparve in un incidente aereo in
Egitto nel 1935. La città ha voluto
successivamente onorarne la memoria con
una statua bronzea, a figura intera,
scolpita da F. Longo nel 1938 e
personalmente inaugurata da Benito
Mussolini nel 1939 durante la sua visita
alla città, la quale si erge in Piazza
San Leoluca su un alto piedistallo,
sormontato da una stele recante in cima
l'effigie marmorea della Vittoria alata.
Un'altra effigie gli è stata riservata
nel Palazzo del Municipio, a lui
intitolato.
A Luigi Razza la città ha inoltre
intitolato il proprio Aeroporto
Militare, Lo Stadio, una Piazza e una
via del Centro Storico. Nel 1993 con la
realizzazione di un solenne monumento,
la città ha inteso onorare la memoria di
un altro suo illustre figlio, Michele
Morelli, grande patriota e martire del
risorgimento. Nel corso degli anni 90,
su iniziativa del Kiwanis Club della
Città, Vibo Valentia dedica una Piazza e
un busto bronzeo al suo più importante
poeta: Vincenzo Ammirà. Il 3 Luglio 2006
viene duramente colpita da una alluvione
che provoca la morte di 4 cittadini ed
ingenti danni economici all'industria,
al turismo ed ai beni dei privati. I
danni maggiori si registrano nelle
località di Longobardi, Vibo Marina e
Bivona, investite da un'enorme e
inverosimile quantità di acqua mista a
fango e detriti. Non si esclude che la
cattiva gestione dei canali di deflusso
delle acque e l'abusivismo edilizio
abbiano avuto un ruolo importante nella
conta finale dei danni.
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utilizza materiale tratto dalla voce di
Wikipedia: "Vibo Valentia".) |
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