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ASPROMONTE E
PARCO NAZIONALE |
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Geografia: L'Aspromonte è un massiccio montuoso
della provincia di Reggio Calabria,
limitato dal mar Jonio e dal mar Tirreno
e a nord dal fiume Petrace e dalle
fiumare di Platì e di Careri. La vetta
più alta è il Montalto (1.956 m) di
forme dolci costituito da rocce arcaiche
(gneiss e micascisti). Quasi tutti i
contrafforti scendono ripidi verso il
mare, cosicché la fascia costiera è
molto ristretta. Caratteristico è lo
sviluppo dell'Aspromonte a terrazze
sovrapposte, se ne riconoscono quattro
livelli detti piani o campi. Nella zona
litoranea predominano agrumi, vite,
olivo e l'orticoltura, sotto i 1.000 m
esistono boschi di quercia e leccio,
sopra i 1.000 m il pino laricio, l'abete
dei Nebrodi e il faggio. A 1.311 m sorge
la stazione sciistica di Gambarie con
flusso di turisti da Calabria e Sicilia.
In un'impervia valle nel cuore
dell'Aspromonte, nel comune di San Luca
(RC), si trova il Santuario della
Madonna di Polsi (che si trova nella
frazione di Polsi), luogo di culto che,
seppur difficile da raggiungere, diventa
nei mesi estivi, meta di turismo
religioso.
Storia: Nel
1862 a seguito della questione romana,
in cui sembrava che il governo italiano
volesse tenere un livello di basso
profilo, a seguito dell'accordo con
Napoleone III, Garibaldi tentò di
arrivare a Roma con 3.000 volontari. Ma
la risoluta reazione dei francesi
costrinse Urbano Rattazzi ad intervenire
e a mandare Cialdini a fermare
Garibaldi. Lo scontro si svolse a pochi
chilometri da Gambarie il 29 agosto
1862, nel corso del quale Garibaldi fu
ferito e preso prigioniero, insieme ai
suoi seguaci (giornata dell'Aspromonte),
alcuni dei quali vennero fucilati. Dopo
la guarigione, a Garibaldi venne
concesso di tornare alla sua residenza
di Caprera. Nella località del comune di
Sant'Eufemia d'Aspromonte dove l'eroe fu
ferito, si trova un mausoleo con un suo
busto e delle lapidi che lo ricordano ed
è indicato l'albero che secondo una
leggenda è quello dove egli si appoggiò
ferito.
PARCO NAZIONALE DELL'ASPROMONTE
Il Parco nazionale
dell'Aspromonte è un'area naturale
protetta che sorge all'interno della
provincia di Reggio Calabria. Istituito
nel 1989 è uno dei 6 parchi nazionali
storici italiani e con oltre 76.000
ettari è il maggiore parco interamente
calabrese. Prende il suo nome dal
Massiccio dell'Aspromonte.
Territorio:
L'Aspromonte
costituisce l'ultimo tratto delle
cosiddette "Alpi Calabresi", termine con
il quale i geologi indicano il complesso
montuoso formato dalla Sila, dalle Serre
e dall'Aspromonte, per evidenziare il
fatto che queste montagne, formate da
rocce cristalline e principalmente
granitiche hanno un'origine ed una
geologia diverse da quella
dell'Appennino vero e proprio, che
invece è di origine sedimentaria e
prevalentemente calcareo, che termina a
sud con il Pollino e l'Orsomarso. Esso
si presenta come un’enorme piramide di
roccia che, abbracciata da due mari -
Jonio e Tirreno - si inerpica fino ai
1.955 m di Montalto, la sua cima più
alta: un perfetto belvedere naturale da
cui si può ammirare in tutta la sua
bellezza lo Stretto di Messina. Nella
sua parte più alta il massiccio si
presenta come un complesso di altipiani,
mentre i pendii scendono verso il mare
talora con giganteschi terrazzi - detti
piani o campi - talaltra con strette e
suggestive vallate, animate da torrenti
dal corso impetuoso che, durante il
tragitto, raccolgono l'acqua di
affascinanti cascate (Forgiarelle,
Maesano etc.). I torrenti
dell'Aspromonte, le "fiumare", si
presentano con ampi letti di detriti,
secchi per quasi tutto l’anno, ma che
con le piogge invernali vengono inondati
improvvisamente dall’acqua. Lungo il
corso di una di queste, la fiumara
Bonamico, una gigantesca frana ha dato
origine al lago Costantino, unico lago
di sbarramento italiano ad avere una
origine recentissima: 31 dicembre 1972.
Tipica dell'Aspromonte è la presenza
delle "pietre", grandi conglomerati
rocciosi modellati dal vento e l'acqua
hanno dato forme particolari che hanno
fatto meritare loro nomi particolari: la
Pietra di Febo, la Pietra Castello, le
guglie delle Torri (Dolomiti) di Canolo,
le Rocche di San Pietro, le Rocce degli
Smalidetti, la Pietra Cappa, la Pietra
Lunga, la Pietra Castello, la Rocca del
Drago. Vicino Natile, per via di
insediamenti rupestri, il paesaggio
ricorda addirittura le Meteore della
Cappadocia.
I beni culturali: L’estrema bellezza di questa montagna è
pari solo alla sua storia. Lo stesso
nome “Aspromonte”, che significa
“candido, bianco”, risale alle
popolazioni greche della costa ionica
che ammiravano le candide formazioni
montuose del massiccio. Le presenze
storiche, artistiche e archeologiche,
testimonianze della cultura di antiche
civiltà, sono presenti ovunque nel
territorio aspromontano. La chiesetta di
San Leo, ad Africo, rappresenta uno dei
pochi reperti basiliani esistenti in
Aspromonte. Bova assieme a Samo,
Roccaforte del Greco, Bagaladi e Roghudi
conservano forti caratteri della civiltà
magnogreca. A Bova, inoltre, è possibile
ammirare il castello normanno, da dove
si domina la costa ionica. Il centro
storico ospita antiche chiese medievali
e dimore patrizie. Gerace, scrigno
architettonico, custodisce importanti
bellezze artistiche e naturali, come il
castello, del XII secolo, le chiese di
San Francesco e di San Giovannello e la
Cattedrale le cui colonne provengono dai
tempi locresi. San Giorgio Morgeto
custodisce importanti resti ellenici. Il
castello medievale, la Chiesa di San
Francesco e il Monastero di San Domenico
sono preziosi splendori dell'arte. Tra i
santuari aspromontani, quello in
assoluto più frequentato è il Santuario
di Polsi, dove alla fine di agosto e nei
primi giorni di settembre si celebra la
festa della Madonna della Montagna. La
processione caratteristica ed il
folklore che anima i giorni della festa
sono un tuffo in un misto di fede,
sacralità ed antiche usanze pagane.
Artigianato: In Aspromonte è presente un ricco
artigianato, la cui diffusione si spiega
con il forte attaccamento della
popolazione alle tradizioni della
propria terra. Il materiale più
utilizzato è il legno, usato per
fabbricare oggetti di uso agricolo e
pastorale (cucchiai, stampi, …) ma anche
strumenti musicali, come tamburelli e
zampogne dette “ciaramelle”. Con il
legno, quello della radice dell’erica
arborea calabrese, sono realizzate le
pipe, tra i prodotti artigianali più
caratteristici. Diffusa, soprattutto a
Gerace, la produzione di pizzi e
merletti, realizzati all’uncinetto ed al
tombolo. Gerace è nota anche per i
prodotti in ceramica (fischietti,
anfore, pigne, annaffiatoi, …), alcuni
molto ricercati dai turisti. Meno
diffusa è la tradizionale produzione di
ceste e contenitori per usi diversi,
realizzati intrecciando a mano il vimine
del castagno e della paglia. Nei paesi
dell’area grecanica, in particolare a
Samo, sono prodotte le “pezzare”, stoffe
variopinte realizzate al telaio, fatte
da piccole strisce ricavate tagliando
vecchi abiti in disuso. Sono, inoltre,
prodotte, particolari e molto resistenti
coperte di ginestra.
I prodotti tipici
agroalimentari: I prodotti alimentari dell’Aspromonte
sono di tipica tradizione pastorale e
contadina: il friabile pane di grano
cotto nel forno a legna; il capocollo,
salume ricavato dalla spalla o dal lombo
del suino; i fagioli “pappaluni”; le
patate d’Aspromonte; tra i formaggi, i
caprini della Limina, la ricotta
affumicata, il canestraio; il torrone
ripieno di mandorle; il miele; l’olio
extravergine d’oliva; il vino greco
passito che si produce in una piccola
zona del comune di Gerace, fuori
dall’area della DOC Greco di Bianco.
Tradizionali della cucina locale sono “i
maccaruni ‘e casa”, maccheroni fatti a
mano arrotolando un pezzetto di pasta
attorno a un giunco oppure a un ferro da
calza, conditi di solito con ragù di
maiale e manzo o di capra. Ma anche lo
stoccafisso, il “pesce che arriva dove
il mare non c’è”, caratteristico delle
zone di Mammola e Cittanova, dove hanno
luogo delle vere e proprie “sagre dello
stocco”. Non si può parlare di questa
parte della Calabria senza citare la
produzione di bergamotto, la cui fama è
legata all’invenzione, nel 1704, della
prima acqua di colonia a base di essenza
di bergamotto, opera di un profumiere
piemontese emigrato in Germania, a
Colonia. In seguito allo sviluppo della
industria profumiera e alla grande
richiesta di essenza, le coltivazioni si
estesero: nel 1830, nella zona di Melito
Porto Salvo, i grandi proprietari
terrieri dell’epoca realizzarono i primi
impianti industriali di trasformazione.
La maggioranza del prodotto attualmente
è esportato sotto forma di olio
essenziale all’estero, in particolare in
Francia, per essere utilizzato dalle
case cosmetiche e farmaceutiche. Da
citare, infine, la straordinaria
presenza nelle faggete dell’Aspromonte
di varie qualità di funghi (porcini,
pineroli, rositi).
Come raggiungere il parco:
In auto: da Reggio Calabria uscire a Gallico e
proseguire lungo la SS 184 per Gambarie;
dall’autostrada A3 uscire a Bagnara
Calabra e proseguire lungo la SS 112 per
Sant'Eufemia d'Aspromonte - Gambarie.
Per meglio visitare il Parco, percorrere
la costa jonica o la tirrenica, per
dirigersi poi verso l'interno usando
come punti di riferimento i 37 comuni
del Parco, che aprono la strada alle
vallate.
In treno: le stazioni più
vicine sono Villa San Giovanni e Reggio
Calabria.
In aereo: Aeroporto di Reggio
Calabria. |
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(Questo articolo è
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utilizza materiale tratto dalle voci di Wikipedia: "Aspromonte"e Wikipedia: "Parco Nazionale dell'
Aspromonte") |
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