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Cosenza uno dei comuni più antichi della
Calabria, con circa 73.000 abitanti è
capoluogo dell'omonima provincia e sede
arcivescovile. L'area urbana della città
con i vari comuni attigui - tra i quali
quello di Rende in cui è situata la
cittadella dell'Unical (Università della
Calabria) - conta circa 160.000
abitanti. Cosenza, che è il
settantunesimo comune italiano per
numero di abitanti, è detta anche
l'Atene della Calabria per via del suo
passato culturale; l'Accademia
Cosentina, ad esempio, è una delle
primissime accademie fondate in Italia.
Ancora oggi Cosenza resta una città in
cui arte e cultura affondano bene le
proprie radici: i vari musei, gli
innumerevoli eventi tematici, le tante
biblioteche tra cui la Biblioteca
nazionale (unica in Calabria) e la
vicina università ne sono la
testimonianza. Cosenza rimane la città
meglio organizzata urbanisticamente
della Calabria e può vantare un centro
storico tanto antico quanto ben
valorizzato. Storicamente svolse il
ruolo di Capitale dei Bruzi (o Bretti)
ed in seguito della Calabria Citeriore
(o Calabria latina).
Geografia
Cosenza, il capoluogo di provincia più a
nord della Calabria, sorge sui sette
colli nella valle del Crati, alla
confluenza di quest'ultimo con il
Busento, che ha visto lo sviluppo della
parte moderna lungo la sua riva
sinistra. La città antica invece,
pittoresca e tornata a nuova vivacità
negli ultimi anni, è caratterizzata da
vicoli erti, stretti e tortuosi con
edifici posti sui colli Pancrazio,
Guarassano e Torrevetere, a sinistra del
Crati, mentre sono rare le abitazioni
sul Gramazio, Triglio, Mussano e Veneri.
È inoltre contornata dalla Catena
Costiera meridionale (da dove svetta
Monte Cocuzzo di formazione dolomitica
calcarea e che molti ritengono invece
erroneamente un vulcano spento) a ovest
e che la divide dal mar Tirreno, e dalla
Sila a est, l'altipiano boscoso in cui
vive ancora il lupo, animale totemico
della città stessa e simbolo della
locale squadra di calcio. La città si
estende su una superficie di 37,2 km²,
ad un'altezza dal livello del mare pari
a 238 m.
Storia
Le origini della città (IV secolo a.C.)
risalgono al momento in cui la città
divenne strategica per il popolo dei
Bruzi (la parola Bruzio nell'antichità
significava "servo" o "schiavo"). Spesso
sulla cartografia antica la città viene
indicata con il nome di "Consentia" o
"Cosentia". In effetti la denominazione
"Cosenza" deriva dal "consenso" che le
antiche città del Bruzio diedero nel 356
a.C.a che la stessa divenisse loro
capitale. Durante la dominazione romana,
Cosenza divenne una stazione della via
ab Regio ad Capuam, meglio nota come via
Popilia (o via Annia). Nell'Historia
Tito Livio riporta come nel 331 a.C.,
nelle immediate vicinanze della città,
(la Pandosia da molti ritenuta l'odierna
Castrolibero) morisse Alessandro I
d'Epiro detto il Molosso zio di
Alessandro Magno. Si narra che
nell'alveo del Busento sia sepolto in
armatura, col suo cavallo e i suoi
tesori, il re dei Visigoti Alarico I,
che dopo il Sacco di Roma del 24 agosto
410 d.C. era sceso fin nel Bruzio e
stava assediando la città. Regno
longobardo e poi bizantino, viene
identificata dal governo
costantinopolitano col nome di
Constantia. Subisce la dominazione
normanna e l'inizio della dominazione
sveva che, grazie al suo imperatore
Federico II di Svevia, completa e
consacra il Duomo. Lo stretto legame tra
Federico II e Cosenza viene indicato
dalla volontà del sovrano di far
riposare nel Duomo della città le
spoglie del figlio Enrico VII,
primogenito nato dal matrimonio con
Costanza, sorella del re d'Aragona, e
morto suicida dopo i dissapori e le
alterne vicende che lo videro in
contrasto con il padre che lo aveva
condannato prima a morte, poi al carcere
a vita. Fu regno degli Aragonesi e degli
Angioini. Ai tempi di Napoleone la città
fu posta sotto assedio, la famiglia Zupi
si schierò dalla parte dell'imperatore
tradendo i Borboni regnanti. Seguì uno
scontro di un anno nel quale il generale
dell'esercito francese Daniele Zupi
Marino, si nascose nelle cantine della
sua villa per non essere trovato.
Durante questo periodo i francesi
governarono totalmente sulla città.
Celebre fu il massacro dei Brazzalotto
perpetrato dai francesi verso l'omonima
famiglia accusata di tradimento. Daniele
Zupi Marino fu infine scovato e messo al
rogo dai Borboni rimasti nella città.
Nel 1844, presso il Vallone di Rovito,
furono fucilati insieme ad altri 9
ufficiali, i Fratelli Bandiera.
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(Questo articolo è
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utilizza materiale tratto dalla voce di
Wikipedia: "Cosenza". ) |
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